Scrivevo due settimane fa, durante la luna piena in Sagittario, che ci avrebbe aiutato a mirare bene. Per me era ormai troppo tardi per prendere decisioni razionali, ci ha pensato un malanno a fermarmi e a farmi concentrare su quello che mi serve per guarire. Il malanno fisico è quasi risolto, ma quello che ci si nascondeva sotto (l’incapacità ormai strutturale di mettermi al primo posto) è ancora lontano dall’essere guarito. Del resto nel campo della guarigione spirituale, psicologica, evolutiva i tempi sono lunghi, più lunghi dell’intervento di un antibiotico per un’otite fulminante.
A ogni modo, oggi inizia il mio ciclo lunare, con la Luna nuova in Gemelli inizia il mio anno, e tra l’altro in modo quasi perfetto perché la Luna si trova al 16° grado dei Gemelli e il mio Sole al 18° grado dei Gemelli, quindi sono in questo momento praticamente allineati. Se per tutti quindi inizia un nuovo ciclo lunare, durante il quale ha sempre senso fermarsi a riflettere su quello che si vuole portare a compimento lungo il mese (tradizionalmente culminante durante la luna piena, due settimane dopo) per quanto riguarda me e tutti i miei fratelli e sorelle gemellini le intenzioni valgono per un anno intero, segnano l’inizio della nostra stagione e di quello che ci ripromettiamo.
Segno qui le mie, perché spero possano stimolarvi a riflettere su quello che ha senso per voi portare alla luce, quella che sentite essere ora la vostra verità su cui volete concentrarvi
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Io vorrei vedere queste cose manifestarsi durante il prossimo anno:
l’abbandono della cronologia: ho sempre visto nel far le cose con ordine la mia strada, ma mi sto rendendo conto che questo nasconde il perfezionismo e l’horror vacui che mi illudono sia necessario sapere tutto prima di iniziare. Quando voglio leggere un libro, per esempio, c’è sempre una vocina dentro di me che mi dice di partire dal primo libro di quell’autore, come se dovessi prima introiettare tutto lo scibile umano prima di gustarmi il piacere di far quello che voglio veramente.
Lo stesso mi capita con i progetti e le idee: ne ho di frequente e negli anni ho pensato che la strategia migliore fosse tornare alla prima e terminarla prima di dedicarmi a quella attuale, perché altrimenti mi sentivo inconcludente e poco seria. Ma le tante idee sono una mia caratteristica, un lato della mia creatività, e, se è vero che tendo a non metterle a terra, di sicuro tenerle tutte chiuse nel mio taccuino mentale e sforzarmi di ripartire sempre dalla prima in lista, non mi aiuta a individuare quella più giusta per me in questo momento.Mettermi per prima: l’ho capito, questo è molto complicato, è un’abitudine imparata negli anni quella di scansionare il mondo e capire quali possano essere i bisogni degli altri per realizzarli in modo che non mi si scatenino contro perché li ostacolo o non li gratifico. Però penso sia la strada per stare meglio, non cedere sempre il passo, fidarmi di quello che sento, di cui ho bisogno, che voglio.
Prediligere la leggerezza, l’aperto, il confronto, ma stare molto attenta a quando ho invece bisogno di silenzio, sonno, introspezione
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Il Gemelli è lo studente dello zodiaco, ha sempre bisogno di nuovi stimoli per intrattenere la sua curiosità. Io continuerò a concentrarmi su quelle che sono le linee guida che ho individuato: storie e interpretazioni, lettura, scrittura, tarocchi, astrologia e cura della mia bimba interiore che ha tanta voglia di disegnare, colorare e stare a contatto con la natura.
la mia intenzione più grande non la esplicito qui, ma ve la visualizzo con un sigillo che ho creato per lei e che ora siede sul mio altare. È la mia prima esperienza con i sigilli, che uniscono la magia della parola e il potere del simbolo.
Funziona così, se volete provare: scrivete una breve frase, un’intenzione, un desiderio; barrate le lettere uguali; ora giocate con quelle che vi rimangono, trattandole come segni, dimenticandovi il loro significato originario, fino a quando la composizione che trovate non vi piace. Io ho poi ridisegnato il sigillo in oro e lo tengo in vista; voi potete creare la vostra ritualità, ma il senso per me rimane quello di focalizzare la propria attenzione su quello che si vuole.
Per la prima volta, in chiusura di questa newsletter, vi racconto di un libro che mi ha molto colpito negli ultimi tempi. Mi sembra che abbia un senso, visto che ci troviamo in casa del segno che più ha a che fare con l’intelletto e la comunicazione (moltissimi nati sotto il segno dei Gemelli lavorano in editoria e nel giornalismo o sono scrittori).
Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi ieri non è entrato nella cinquina del Premio Strega. Io l’ho letto qualche giorno fa e mi ha stravolto. Penso sinceramente che sia un libro importantissimo che parla potenzialmente di tutte le donne - chi ha avuto figli, chi non li ha avuti, chi li ha voluti, chi ha sempre saputo di non volerne avere, chi ha vissuto il dubbio, chi li cerca. È un libro da trattare con cautela, soprattutto per chi sta facendo percorsi di Procreazione Medica Assistita, perché è molto onesto, molto duro, e non ha un lieto fine. Ma io credo che sia un libro potentemente femminista, nel solco dell’écriture feminine. Racconta di maternità, di corpo, di violenza ostetrica, di ambizione, di scrittura, di egoismo e amore, della complessità che ci attraversa tutte e tutti, di mancanza di soldi, di privilegi e impossibilità. Io penso davvero che questo sia un libro che rimarrà nella storia della letteratura italiana, un libro doloroso, necessario, coraggioso, potentissimo. Se potete, leggetelo.